Terminate le lezioni del mattino, i piccoli alunni spostano i banchi nella loro aula, si mettono un camice e una mascherina sulla bocca, puliscono i banchi, si lavano le mani.
La refezione scolastica in Giappone è molto diversa da come la conosciamo noi. Il programma interessa più di 10 milioni di alunni delle scuole elementari e secondarie del Paese. L’aula stessa diventa ogni giorno “mensa” per 45 minuti. I pasti sono preparati quotidianamente da un team di cuochi che lavorano nella cucina della scuola. Spesso usano le verdure coltivate dagli alunni nel giardino vicino all’istituto. Fin dalla tenera età, i bambini si abituano a mangiare pasti sani ed equilibrati. È vietato avanzare il cibo: chi non vuole mangiare tutto, prima di iniziare il pranzo, riconsegna una parte. Ciò che contraddistingue il Giappone da altri Paesi è che qui l’ora di pranzo è un momento educativo, non solo ricreativo. Alla fine del pranzo i bimbi ringraziano i cuochi, vanno a lavarsi i denti e poi si mettono a pulire (per circa 20 minuti) gli spazi comuni, ccompreso il pavimento. (fonte: YouTube/CafCu Media)
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