Tutti ben sappiamo che a partire dal primo settembre 2021, secondo quanto indicato nel decreto 6 agosto scorso, il personale scolastico dovrà obbligatoriamente esibire il Green Pass per l’accesso ai locali scolastici e quindi per l’esecuzione delle proprie attività lavorative.
Il mancato rispetto di tale obbligo si configura come assenza ingiustificata, e dopo il quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro sarà temporaneamente sospeso, ovvero fino a quando il lavoratore non esibirà un Green Pass in corso di validità.
E’ stato anche fatto ricorso al TAR per quanto concerne l’obbligo del Green Pass, e il TAR del Lazio ha rigettato la richiesta di blocco del provvedimento giudicando inammissibile tale sospensiva; secondo il giudice, a determinare il rifiuto del ricorso è costituto dall’ordinamento che non prevede di poter impugnare atti avente forza di legge come il decreto sul Green pass in questione. Il Tar ha considerato quindi «palese» l’inammissibilità del ricorso perché secondo i giudici non ci sono «i presupposti di procedibilità dell’istanza volta alla concessione di misure cautelari monocratiche».
Eppure, secondo lo scrivente, forse una probabile soluzione ci sarebbe, ovvero dare la possibilità al personale scolastico di autocertificare la validità del proprio Green Pass. Probabilmente è una soluzione che, da una parte elimina lo spettro della lesione della privacy, dall’altra permetterebbe di identificare Green Pass falsi attraverso i controlli a campione. Del resto l’autocertificazione oggi è uno strumento molto utilizzato.
Detto questo, è possibile asserire che ad oggi nulla è mutato. Vediamo come evolverà lo scenario nei prossimi giorni.
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